Come Halloween ha inventato lo slasher
di Leonardo Maniciati

La notte che Lui tornò a casa.
Il sottoscritto è un grande fan del cinema dell’orrore. Penso sia il mio genere preferito. Quindi per inaugurare la mia avventura qui su Screenbao ho pensato di rispolverare un classico, nonché uno dei miei film horror preferiti (un giorno dovrei scrivere un classifica in merito).
In questo articolo, voglio dedicare un approfondimento ad ‘Halloween’, l’originale del 1978. Il cult. Il capostipite.
La notte che Lui tornò a casa. Lui, Michael Myers.
Parliamo quindi di questa fortunata pellicola, universalmente riconosciuta come fondante del filone slasher e personalmente anche la mia saga preferito di questo sotto genere (mi scuseranno Freddy, Jason e amici vari).
Film di John Carpenter, che dalla sua uscita nel 1978 ha dato vita ad un mito immortale. All’epoca girato con un budget bassissimo: 325.000$, imponendo pesanti limiti alla produzione. Le riprese durarono per questo soli 20 giorni. All’uscita fruttò in patria oltre 47 milioni di dollari, facendo la fortuna dei produttori (Mustafa Akkad su tutti) e portando così alla nascita della fortunata saga.
Una piccola curiosità in merito riguarda il “terrorometro” preparato da Carpenter per indicare a Jamie Lee Curtis quanto dovesse mostrarsi spaventata dato che il film non era girato in ordine cronologico.
Il basso budget limitò l’interessamento di nomi famosi. Christopher Lee e Peter Cushing furono tra i papabili contattati per il ruolo del Dottor Loomis. Fu scelto poi Donald Pleasence, che risultò il più pagato del cast con 20.000$.
Jamie Lee Curtis, all’epoca ventenne, ricevette 8.000$; e Nick Castle, il “volto” dietro la maschera, solamente 25$ al giorno per un totale di circa 1.000$. Per l’unica scena in cui The Shape si vede effettivamente in volto fu chiamato un altro attore, Tony Moran, che prese 250$ per quei pochi secondi in cui compare.

Il terrore senza volto.
L’iconica e famosa maschera di Michael nacque quasi per caso. Questa era una maschera da Capitano Kirk, acquistata per poco meno di 2$. La maschera fu u poi dipinta di bianco e le furono rimosse le sopracciglia. Gli occhi furono allargati con delle forbici e i capelli tirati per renderli più lunghi. Il risultato è ciò che tutti conosciamo oggi, un volto inespressivo che incute terrore in chiunque lo veda.
Per effettuare le riprese, fu scelta Haddonfield, nel New Jersey (anche se nella pellicola viene detto si trovi in Illinois). L’ambiente è un generico quartiere di periferia americano: sonnacchioso, ordinario, tranquillo. Nessuno può immaginare che proprio da qui possa scaturire un male come quello visto nel film.
Infine menzione speciale alle musiche. Il famosissimo tema, uno dei punti di forza del film, fu composto e suonato, al ritmo di 5/4, direttamente dallo stesso John Carpenter, che nei titoli di coda del film si fa accreditare come “Bowling Green Orchestra”.
Finisce qui questo primo, sperimentale articolo di approfondimento. Mi sono divertito molto a scriverlo e penso ne scriverò degli altri. Mi diverte scavare negli aspetti produttivi dei film, trovo molto interessante scoprire come sono stati realizzate alcune delle pellicole che più amo.
Nel frattempo se voi volete approfondire trovate la storia completa sulla nascita del film nel libro ‘Taking Shape: Developing Halloween From Script to Scream’, di Dustin McNeill e Travis Mullins.