Recensione #2 – Glass Onion
di Leonardo Maniciati

Benoit Blanc è tornato, ed è sempre lo stesso
Compostezza, stile e una certa dose di lassismo, se chiedete al sottoscritto. Benoit Blanc è alle prese con un nuovo caso, nel sequel dell’apprezzabile giallo di Rian Jhonson.
Senza svelare troppo il nostro è chiamato dall’eccentrico (a dir poco) miliardario Miles Bron (interpretato da Edward Norton), sulla sua isola privata. Scopo dell’invito? Partecipare ad una cena con delitto ovviamente, delitto che rileverà presto molto più letterale di quanto immaginato.
Il sottoscritto apprezza sempre un bel giallo. Recentemente ho apprezzato il ritorno sul grande schermo del Poirot di Kenneth Branagh, e anche l’originale Knives Out del 2019. Stavolta non posso dire del tutto lo stesso.
Nel bene e nel male, come anticipa il sottotitolo, il detective che ha saputo conquistarsi la sua discreta fetta di pubblico torna, senza però portare nulla di nuovo rispetto alla formula già collaudata nel precedente capitolo. Chi lo ha apprezzato, apprezzerà anche questo; chi non lo ha fatto, non si farà andare a genio nemmeno questo.
Ad eccezione del detective, interpretato da un buon Daniel Craig (che sembra molto divertirsi nella parte), gli altri personaggi risultano tutti abbastanza anonimi e stereotipati. Tanto che dopo la visione già iniziavo a scordarne nomi e azioni.
Una menzione speciale per Dave Bautista, che interpreta qui un ridicolo streamer mammone, arricchitosi nelle grazie del suo amico miliardario. Non posso farci nulla, ma quando quest’omone appare sullo schermo mi scalda sempre il cuoricino.
Il mistero della trama non è poi chissà quanto interessante. Il colpo di scena su cui si basa la seconda parte del film è invece carino, ma ho l’impressione che rivedendo il film il tutto appaia quantomeno forzato. Gli ultimi 20min sono molto raffazzonati e sfociano in un finale fuori contesto ed esagerato, anche per il tono del film.
Tecnicamente siamo nella media, senza che i reparti degli effetti speciali siano chiamati a chissà quale compito. Lo stesso vale per la regia. Buono il montaggio, molto importante nella gestione del mistero all’interno di pellicole di questo genere.
Alla fine tirando le somme di quanto visto sicuramente il film raggiunge la sufficienza. A tratti diverte, ma nulla più. Mi sento di consigliarvelo se siete in cerca di una visione non troppo impegnata o per una serata tra amici.
Netflix ci ha puntato parecchio, portandolo anche in sala per una settimana. La piattaforma ha speso oltre $450 milioni per accaparrarsi i diritti per due sequel di Knives Out (di cui questo è il primo). Ha pagato inoltre altri $100 milioni a testa a Johnson e Craig, e stanziato un budget minimo di $40 milioni per ognuno dei due sequel. Una discreta sommetta se fate i conti.
Se da una parte mi appare ben chiaro il perché della mossa di Netflix, dall’altra parte le cifre dell’operazione risultano comunque senza senso. Ovviamente non posso che augurare il meglio alla trilogia, tuttavia osservo, restando quantomeno scettico sul suo futuro che l’attende. Vi lascio sul finale ad un articolo di Variety che approfondisce meglio la questione. Voi fate i bravi e ci vediamo presto!