Recensione – Bussano alla porta

Tutta l’umanità è stata giudicata… e anche questo film

Bautista che è un altro dei punti di forza del film. Interpreta qui il gigantesco Leonard, che con la sua inapparente goffaggine e bontà, impressiona e colpisce (letteralmente).

Si perché qui arriviamo al vero difetto del film. Tutto dovrebbe trasmettere un senso di minaccia e costante suspence, ma nulla riesce mai a farlo realmente.

Anche qui però la tensione scema velocemente, quanto velocemente il nostro esce di scena. Non so se il personaggio sia trattato allo stesso modo nel romanzo, ma tenerlo in scena più a lungo avrebbe amplificato una serie di dinamiche, qui solo vagamente sfiorate. Un vero peccato.

Sempre a tal riguardo abbiamo una serie di flashback sul passato dei protagonisti, che aggiungono però ben poco all’intreccio. Un interessante background anche per i carnefici, anche qui appena accennato. Tanta violenza, ma pochissimo sangue. Sia chiaro che non è un prerequisito necessario per un bel horror, ma il film non funziona neppure in questo.

Una bella confezione quindi, per uno Shyamalan trattenuto. Il tutto si conclude nel più grande colpo di scena del regista: nessun colpo di scena.

Come definire dunque questa pellicola, se non un’opportunità sprecata. Raggiunge ampiamente la sufficienza per i suoi pregi tecnici, ma non va molto oltre.

Menzione finale per il mixaggio audio della traccia italiana: semplicemente criminale. Se andate a vederlo al cinema, fatevi il favore di vederlo in lingua originale.

Voto · 7/10