Recensione – Everything Everywhere All at Once

Benvenuti nel folle e coloratissimo Multiverso dei Daniels!

La trama si sviluppa attorno alla vita di Evelyn, una donna di origini cinesi, immigrata negli Stati Uniti, dove col marito gestisce una lavanderia a gettoni. Presto ci rendiamo conto, prima ancora di Evelyn stessa che la sua vita sta velocemente crollando a pezzi. Ma l’Universo, o meglio il Multiverso, ha altri piani per lei.

Non aggiungo altro sulla trama, anche perché sarebbe piuttosto complicato e riduttivo fornire un riassunto sintetico. Mi limito ad affermare che tratti il tema del Multiverso meglio di qualunque film Marvel mai uscito. Lascio a voi scoprire il resto.

Visivamente coloratissimo ed esagerato, pieno di citazioni pop al cinema stesso e nonostante ciò non risulta eccessivo. Con continue trasformazioni e cambi di scena, ‘Everything Everywhere All at Once’ ci trasporta nel Multiverso immaginato dai Daniels, che risulta assolutamente spassosissimo esplorare.

La regia è cinetica, e il frenetico montaggio che l’accompagna (non tale da stordire), regge l’intero film. Decisamente ben realizzato sotto questi aspetti dunque, ed anche gli effetti visivi si difendono egregiamente.

Un film che parla di amore: tra madre (o padre) e figlia, tra marito e moglie, ma anche amore verso il prossimo. Diverte tantissimo, coinvolge ed emoziona. Una visione più che consigliata.

Suggerisco se ne avete l’occasione di recuperarlo in lingua originale, per godere al meglio anche della mescolanza tra cinese ed inglese e delle ‘trasformazioni’ dei protagonisti.

Voto · 8.5/10