Recensione #7 – Everything Everywhere All at Once
di Leonardo Maniciati

Benvenuti nel folle e coloratissimo Multiverso dei Daniels!
Screenbao parla di cinema (anche di altro a volte), ma è prima di tutto un blog. Quindi oltre a trovare recensioni, articoli, approfondimenti, troverete anche opinioni ed esperienze del sottoscritto, raccontate al suo interno.
Ecco questo film, come successo recentemente con Avatar, è stato per me prima di tutto una bellissima esperienza. Sono andato in sala con un paio di amici per una visione serale, e costretti dagli impegni e dagli orari di lavoro, siamo stati finiti a vedere il film in lingua originale.
Mi è capitato anche in passato, e tutt’ora a casa a volte guardo i film in lingua originale. Ma non è mia consuetudine quando mi reco in sala. Ecco, questa visione potrebbe avermi fatto cambiare ampiamente idea.
Con zero aspettative (non avevo nemmeno mai visto il trailer), e con la voglia di recuperare un film che mi ero colpevolmente lasciato sfuggire all’uscita, sono entrato dunque in sala a vedere ‘Everything Everywhere All at Once’.
Ne sono uscito estasiato! Il film dei Daniels (Kwan e Scheinert per la precisione) è un sali e scendi di emozioni. Divertente, assurdo, commuovente, drammatico. C’è tutto, per tutti.
La trama si sviluppa attorno alla vita di Evelyn, una donna di origini cinesi, immigrata negli Stati Uniti, dove col marito gestisce una lavanderia a gettoni. Presto ci rendiamo conto, prima ancora di Evelyn stessa che la sua vita sta velocemente crollando a pezzi. Ma l’Universo, o meglio il Multiverso, ha altri piani per lei.
Non aggiungo altro sulla trama, anche perché sarebbe piuttosto complicato e riduttivo fornire un riassunto sintetico. Mi limito ad affermare che tratti il tema del Multiverso meglio di qualunque film Marvel mai uscito. Lascio a voi scoprire il resto.
Evelyn è interpretata da una formidabile Michelle Yeoh, finita giustamente sotto i riflettori per questo ruolo, anche in ottica Oscar. E ancora più incredibile è la performance di Ke Huy Quan, che interpreta il marito Raymond.
Serafico, cangiante e molto molto in parte. Decisamente non una sorpresa che anche lui competa per la sua statuetta (e personalmente spero anche la vinca). Cambia atteggiamenti e posture con una facilità disarmante, passando alla sua versione ‘Alpha’ e viceversa.
Visivamente coloratissimo ed esagerato, pieno di citazioni pop al cinema stesso e nonostante ciò non risulta eccessivo. Con continue trasformazioni e cambi di scena, ‘Everything Everywhere All at Once’ ci trasporta nel Multiverso immaginato dai Daniels, che risulta assolutamente spassosissimo esplorare.
La regia è cinetica, e il frenetico montaggio che l’accompagna (non tale da stordire), regge l’intero film. Decisamente ben realizzato sotto questi aspetti dunque, ed anche gli effetti visivi si difendono egregiamente.
Un film che parla di amore: tra madre (o padre) e figlia, tra marito e moglie, ma anche amore verso il prossimo. Diverte tantissimo, coinvolge ed emoziona. Una visione più che consigliata.
Suggerisco se ne avete l’occasione di recuperarlo in lingua originale, per godere al meglio anche della mescolanza tra cinese ed inglese e delle ‘trasformazioni’ dei protagonisti.