Recensione – Gli spiriti dell’isola

Amicizia, indolenza e aspirazioni nella verde Irlanda

L’incipit è semplicissimo: il violinista Colm decide da un giorno all’altro di porre fine alla sua lunga amicizia col mandriano Pádraic. Questo repentino sconvolgimento, arriverà smuovere lo status quo della piccola isola su cui i due vivono.

I protagonisti in una scena de Gli Spirit dell'Isola

Quando le banshee parlano non tappatevi le orecchie

Su un ottimo livello si attesta anche la regia di McDonagh. Bellissimi ritratti attraverso le finestre, che permettono di sbirciare nelle vite degli abitanti. Ampio spazio anche agli splendidi panorami, costieri e non, di un isola che diventa personaggio aggiunto.

‘Gli spiriti dell’isola’ è un film carico di significato: nel piccolo conflitto tra i protagonisti leggiamo un conflitto comune a molti: in bilico tra la quotidiana apatia e l’aspirazione a qualcosa di più grande.

Le banshee del titolo, sono incarnate dalla figura della vecchia McCormick (Sheila Flitton). Una signora anziana impicciona o una presenza soprannaturale starà allo spettatore deciderlo. Lei osserva, e ci ricorda come le conseguenze delle nostre azioni siano spesso tutt’altro che imprevedibili.

Potente nella semplicità delle sue premesse. Porta sul piatto molto più di una semplice riflessione sull’amicizia, e colpisce grazie anche agli straordinari interpreti.

Piccolo post scriptum, in realtà ieri ho visto anche un altro film, per la cui recensione dovrete però pazientare un pochino. Un indizio: c’è di mezzo una piccola conchiglia…

Voto · 8.5/10