Recensione #13 – Guardiani della Galassia Vol. 3
di Leonardo Maniciati

Un degno finale
Ecco tornare le recensioni, oggi è finalmente ora di dirvi cosa ne penso di ‘Guardiani della Galassia Vol.3’. Ci ho messo un po’ per riuscire ad andare in sala a vedere l’ultima pellicola del Marvel Cinematic Universe, ma posso dirvi sin da ora che l’attesa è stata completamente ripagata.
Come non accadeva da tempo sono rimasto pienamente soddisfatto da un cinecomic Marvel. Niente riserve, solo divertimento e tante emozioni. Già questo per me è sintomo della qualità del film, che facilmente si eleva sopra tutte le recenti fiacche uscite del franchise.
Cosa mi è piaciuto così tanto dell’ultima fatica di James Gunn dunque? Risposta breve: praticamente tutto. Ma andiamo con ordine.
La vicenda parte col botto (quasi letteralmente). Gli eroi da subito si trovano minacciati e sconfitti, complice anche il loro morale non proprio alle stelle. Appaiono stanchi, disillusi, depressi.
I nostri sono impegnati nel disperato tentativo di salvare Rocket, ferito e in fin di vita. Le modifiche che lo rendono unico, lo rendono anche estremamente vulnerabile. I Guardiani dunque si lanciano nella Galassia alla ricerca di risposte per salvare il loro compagno.
L’intreccio è semplice, ma nonostante questo ci ritroviamo a vivere un’avventura ricca di pathos. Forti emozioni di ogni tipo. Prima si è tristi, poi euforici, poi rabbiosi, poi felici. Un turbine di sensazioni che sono le stesse che provano i protagonisti.

James Gunn a tavoletta
Gunn ci va giù pesante e il suo stile esplode appieno. Un Gunn adulto, maturo, che si fa forte delle esperienze di ‘The Suicide Squad’ e ‘Peacemaker’, non lesinando su volgarità e violenza, a mio avviso mai così esplicite in casa Marvel.
La regia è ottima, con invenzioni che esaltano il dinamismo di alcune sequenze (ricordatevi del ‘corridoio’ e capirete quando vedrete), anche grazie alle moderne tecnologie. Esaltazione allo stato puro.
L’estetica è come sempre ispiratissima, con numerosi rimandi ad un tipo di fantascienza molto amarcord, che tuttavia non sfigura di fronte a quanto l’MCU ci ha abituato. Il tutto permeato dalla sottile ironia del regista.
Il villain stesso si eleva nettamente sopra lo standard Marvel. Un folle alla ricerca della perfezione accecato dalla sua megalomania, con un estetica grottesca mutuata dal cinema horror e fantascientifico anni ’80, che darà adito nel finale ad un ricco payoff per lo spettatore.
Attori super coinvolti dal primo all’ultimo, si sente aria di gran finale (o forse no? Andate a vederlo e scopritelo) e tutti vogliono dare il loro contributo. Rocket è il vero protagonista, ma tutti hanno un loro arco e una degna conclusione dello stesso, personaggi secondari compresi.
Bautista abbraccia completamente il suo Drax; Gamora (Zoe Saldana) e Nebula (Karen Gillan) vivono di un’inaspettata nuova luce, e Mantis (Pom Klementieff) si ritaglia lo spazio che merita. Forse unica nota dolente la gestione di Adam Warlock, interpretato da Will Poulter, che risulta un po’ sacrificato nell’economia del film.

Questa dolce malinconia
Anche gli effetti visivi sono qui ben realizzati, anni luce avanti rispetto a quanto visto negli ultimi prodotti. Rocket su tutti è realizzato magistralmente, la cura e il tempo (circa 1 anno di post-produzione) speso si notano tutti.
La colonna sonora come sempre azzeccatissima. L’ Awesome Mix Vol. 3 sostiene egregiamente il tono e i ritmi del film, da comprare e riascoltare per ore e ore.
Per il sottoscritto è il miglior film Marvel dai tempi di ‘Avengers: Infinity War’. ora viene da chiedersi… ne avremo altri così? L’addio di James Gunn lascerà indubbiamente un ‘vuoto’, i Marvel Studios saranno in grado di riempirlo?
Non c’è molto altro da dire, a meno di non voler sconfinare nello spoiler, ma non mi sembra carino. ‘Guardiani della Galassia Vol.3’ fa innamorare della Marvel e dell’universo che ha saputo creare. Possiamo solo sperare di ricevere mille altri prodotti di pari livello.
Presto altre recensioni, cercando di essere più costante, voi nel mentre fate i bravi!