Disney+ segue Netflix: addio condivisione e aumento dei prezzi
di Leonardo Maniciati

La strada giusta
Dopo Netflix è il turno di Disney. La casa del Topo ha deciso di seguire le orme della rivale, avviando una ristrutturazione dei piani di abbonamento e delle modalità di fruizione anche sulla propria piattaforma Disney+. Nuovi piani di sottoscrizione, aumento dei prezzi e via la condivisione delle password, questo è lo scenario che ci attende.
Attualmente, in Italia è disponibile un unico piano al costo di 8,99 euro al mese o 89,90 euro all’anno. A partire dal primo novembre, questo piano sarà ribattezzato come Disney+ Premium e avrà un costo di 11,99 euro al mese o 119,90 euro all’anno.
Attenzione: per chi è attualmente iscritto a Disney+, al termine del periodo di fatturazione in corso, l’abbonamento verrà automaticamente uniformato alla nuova modalità “Premium” (con un aumento da 10.99€ a 11.99€). Qualora si volesse mantenere una delle sottoscrizioni Standard, sarà necessario assicurarsi di effettuare manualmente la modifica del piano di sottoscrizione.
Le soluzioni Standard saranno di fatto due: con pubblicità e senza. La prima, con un costo di 5.99€ al mese, prevederà spot che interromperanno la visione (soluzione proposta da sempre più piattaforme), la seconda invece, al costo di 8.99€ al mese (89.90€ all’anno), proporrà la visione libera ma ad una risoluzione più bassa rispetto al piano Premium.

C’è un nuovo sceriffo in città
Nell’ultimo periodo fiscale, Disney+ ha riscontrato un modesto aumento degli abbonati. Disney ha dunque colto l’opportunità per espandere le scelte di abbonamento e fornire nuove alternative, ristrutturando l’offerta della piattaforma.
Grossi cambiamenti dunque, molto probabilmente voluti dal rientrato Bob Iger, che ha ripreso il ruolo di CEO. Trovandosi a riprendere in mano l’azienda dopo il periodo pandemico, ereditando di fatto scelte e difficoltà da essa derivate, il manager storico della Disney ha sicuramente molte scelte difficili davanti a se, e già non ha nascosto i suoi malumori per alcune strategie messe in atto durante la sua assenza.
Anche alla luce dei cambiamenti elencati, la versione con pubblicità riceverà probabilmente un ulteriore spinta di sottoscrizioni. Attualmente negli USA, dove il piano è stato lanciato lo scorso Dicembre, tale modello è stato scelto da 3.3 milioni di nuovi clienti nei primi sei mesi dell’anno, in totale circa il 40% dei nuovi abbonati ha preferito questa versione.
In aggiunta, Disney sta valutando attentamente la questione della condivisione delle credenziali d’accesso. L’azienda mira chiaramente a scoraggiare tale pratica, seguendo l’esempio di Netflix, al fine di incoraggiare un maggior numero di individui a sottoscrivere abbonamenti individuali anziché condividerli con amici e parenti al di fuori del proprio nucleo familiare. Netflix ha dimostrato che sono pochi coloro che veramente boicottano lo streaming: strategia che, nonostante le proteste, si è rivelata efficace.