Recensione #19 – The Nun 2
di Leonardo Maniciati

La suora, di nuovo
Riprendono le pubblicazioni, dopo un breve stop imprevisto. Grazie all’iniziativa Cinema Revolution, con gli spettacoli a soli 3.50€, sono stato in sala ancora più del solito. Preparatevi quindi a una pioggia di recensioni, a partire da quella di oggi: ‘The Nun 2’.
Come anticipavo nell’articolo sui film horror in arrivo questo Halloween, non è che attendessi granché questa pellicola. Diciamo che non la attendevo affatto. Complice però il prezzo ridotto e la voglia di tornare a vedere un horror al cinema (cosa che non facevo da un po’), mi sono lasciato convincere.
Sequel diretto della prima pellicola, si ambienta in Francia nel 1956, dove ritroviamo Suor Irene nuovamente alle prese col demone Valak. A quanto pare dopo il loro precedente scontro, il demone è riuscito a sopravvivere (chi lo avrebbe mai detto…) e ora si sposta attraverso l’Europa alla ricerca di un nuovo potere, decidendo che il modo migliore per ottenerlo è tormentare le ragazzine di un piccolo collegio.

Per quello che vale…
Di nuovo Taissa Farmiga, nei panni di Suor Irene, e Jonas Bloquet, in quelli del contadino Maurice. Ed è tutto qui, perché non c’è molto altro da dire. I personaggi non uno sviluppo, e la loro caratterizzazione non si discosta da quanto già visto nel primo film. Scopriamo qualcosa in più sul passato di Irene, ma non ci interessa granché, perché nemmeno al film interessa granché, tutto è solo un pretesto per fare avanzare la trama.
Male anche Storm Reid, che interpreta la giovane suor Debra. Dovrebbe essere la spalla della protagonista, ma se la togliessimo dal film non cambierebbe assolutamente nulla. Non pervenuto tutto il resto dei personaggi di contorno.
Bene invece il demone e le varie presenze. Valak (Bonnie Aarons), nonostante la qualità calante dei film, è sempre di impatto, ormai diventato un’icona dell’cinema horror moderno. Molto convincente anche i concept degli altri mostri, da questo punto di vista non si può dire che la saga non ci abbia abituato bene.

Tanta tanta poca paura
Tirando le somme la pellicola appare leggermente meglio della precedente, ma più per demeriti del primo ‘The Nun’, che per propria virtù. Il film non si discosta dalla formula ormai rodata, fatta da una sequela infinita di jump scare, intervallate da quelle poche linee di dialogo che mandano avanti la trama. Trama per altro banalissima e prevedibile, che spreca i pochi spunti di interesse in un nulla di fatto.
Ed è tutto qui. Michael Chaves azzecca un paio di sequenze, ma poco altro. Ormai regista di elezione per i film del franchise, l’americano non va oltre il solito compitino, pur provandoci.
Il film mutua gran parte dei problemi del predecessore, solo un terzo atto più coeso e coerente, lo salva da una completa bocciatura. Ancora una volta appare chiaro come i film del Conjuring Universe siano fonte di grossi incassi per Warner, tanto quanto una sequela di banalità per gli spettatori.