WGA: sciopero degli sceneggiatori al termine dopo 148 giorni
di Leonardo Maniciati

Un accordo storico
È ufficiale: lo sciopero della Writers Guild of America (WGA) è terminato. Dopo un lungo sciopero durato 148 giorni, il consiglio di amministrazione della WGA ha concordato all’unanimità di porre fine allo sciopero, grazie all’accordo concluso con l’Alliance of Motion Picture and Television Producers (AMPTP) per un nuovo contratto. Contratto che è stato ratificato un paio di giorni fa, entrando ufficialmente in vigore.
Dopo lunghe e complesse trattative, le due parti coinvolte hanno trovato un accordo su importanti questioni, tra cui l’impiego di intelligenze artificiali generative nella scrittura, i requisiti minimi di personale per le writing rooms e i diritti relativi ai guadagni provenienti dalle piattaforme di streaming. Il contratto ha una durata di 3 anni, resterà in piedi fino al 31 Maggio 2026.
Nel frattempo, il sindacato ha invitato i propri membri a partecipare alle proteste della SAG-AFTRA in segno di solidarietà. Il sindacato degli attori, infatti, continua a scioperare e prevede di riprendere le trattative forti di questa prima vittoria della WGA. Sebbene gli attori siano ancora in lotta, c’è ottimismo sul fatto che le trattative si stiano svolgendo senza intoppi.
La Writers Guild of America ha divulgato il testo completo del contratto, che si estende su 94 pagine, insieme a una breve descrizione dei nuovi termini di questo storico accordo. Ma andiamo ad esaminare più nel dettaglio i vari aspetti coinvolti.

Nuova gestione per i residuals
Sul piatto in primis un aumento dei minimi salariali per la maggior parte delle maestranze coinvolte, che prevedono ulteriori scatti in aumento per la durata del contratto. Aumentano anche i contributi pensionistici e all’assistenza sanitaria (quantomai fondamentale nel panorama statunitense).
Abbiamo poi nuove garanzie sui residuals, in particolare quelli derivanti dagli stream su mercati stranieri. Questi verranno ora calcolati sul numero totali di abbondati globali e non più su quelli del singolo paese di riferimento, pratica che in precedenza corrispondeva compensi miseri dallo streaming su mercati diversi da quello americano.
La WGA ha inoltre negoziato un nuovo tipo di bonus basato sul numero di spettatori. Le serie e i film prodotti per le piattaforme online che vengono visti dal 20% o più degli abbonati nazionali del servizio nei primi 90 giorni di uscita, ricevono un bonus pari al 50% dei residuals fissi, con le visualizzazioni calcolate come ore di streaming nazionale del prodotto divise per la sua durata.
A tal proposito, per massima trasparenza gli studios si impegnano a fornire al sindacato, dietro accordo di riservatezza, il numero totale di ore di streaming, sia a livello nazionale che internazionale, di programmi autoprodotti ad alto budget (ad esempio, una serie originale Netflix).

L’avanzata delle macchine
La parte più affascinante è indubbiamente quella sulle IA. Il contratto è un apripista da questo punto di vista, tra i primissimi contratti collettivi a regolamentare l’uso dell’intelligenza artificiale nel lavoro. Un traguardo storico, che mira a porre una serie di paletti sull’uso delle nuove tecnologie a tutela dei lavoratori umani..
L’IA non potrà scrivere o riscrivere materiale letterario, e il materiale generato dall’IA non sarà utilizzabile come materiale di partenza per la scrittura, impedendo che possa essere utilizzato per compromettere i crediti o i diritti degli scrittori (su cui si basano anche le loro retribuzioni).
C’è di più. Le produzioni saranno tenute a comunicare agli scrittori se i materiali loro forniti a sono stati generati mediante uso di IA o incorporano materiale generato da queste. Uno scrittore potrà scegliere di utilizzare l’IA (se previsto dalle politiche aziendali), ma l’azienda non può in nessun caso richiedere allo scrittore di utilizzare software di intelligenza artificiale quando presta i suoi servizi.