Marvel, Pixar e Disney: cosa è andato storto?
di Leonardo Maniciati

Sintomi di una crisi attesa
Che sia un annus horribilis per Disney, è abbastanza sotto gli occhi di tutti. L’anno del centenario, l’anno della festa, del trionfo della casa del topo, si è trasformato invece in un clamoroso fiasco. Si sa, il destino è beffardo. Si susseguono i flop uno più pesante dell’altro, il successo tarda ad arrivare, e come non bastasse le nuove produzioni arrancano sotto i colpi dello sciopero di Hollywood e la sofferenza post-pandemica dell’industria.
Da Marvel a Pixar, dallo sciopero alla pandemia. Tutto sembra andare storto e anche per Bob Iger (tornato al timone dell’azienda lo scorso novembre dopo la disastrosa gestione Chapek) sembra la sfida stia sfuggendo di mano. Gli azionisti scalpitano e servono risultati concreti.
Verrebbe da chiedersi se tutto ciò fosse prevedibile, perché sembra che Disney si sia trovata in questa situazione senza quasi rendersene bene conto. Mi rendo conto che col senno di poi è facile parlare, ma proviamo a ragionare assieme su come si sia arrivati questo punto. Cosa ha determinato questa crisi, quanto è profonda e quali saranno gli effetti a lungo termine?

Le regole del gioco
Parlare di Marvel, in questo momento, è un po’ come sparare sulla Croce Rossa, dopo il recente grosso, enorme, gigantesco flop che è stato ‘The Marvels’. Arrivato in Italia l’8 Novembre scorso, ha concluso molto velocemente la sua corsa, maturando ai botteghini italiani solamente poco più di 3 milioni di euro. Oltre oceano non è andata meglio, anzi, direi decisamente peggio.
La pellicola, che è a tutti gli effetti il più grosso flop dalla nascita del MCU, non ha convinto il pubblico americano, incassando soli $82 milioni circa. Almeno queste sono le cifre diffuse, fino a quando con un comunicato stampa, Disney ha annunciato che non avrebbe più rilasciato dati aggiornati in merito al film. Poco oltre i $197 milioni totali, troppo poco a fronte del mastodontico budget, stimato in circa $220 milioni. Considerando anche il più che deludente risultato di ‘Ant-Man and the Wasp: Quantumania’, due delle tre delle pellicole Marvel di quest’anno, hanno fatto un buco nell’acqua.
Sulla piattaforma di streaming targata Disney, l’MCU non se la cava molto meglio. Nonostante il finale di ‘Loki – Stagione 2’, che sembra aver convinto sia pubblico che critica (compreso il sottoscritto), per il resto c’è poco da gioire, soprattutto ripensando alla tragica miniserie ‘Secret Invasion’.
I numerosi problemi produttivi, lo scandalo Jonathan Majors, e la perdita di focus della trama, si sommano nel deludente quadro della situazione, a tratteggiare un universo che ormai sembra aver perso mordente, almeno presso il grande pubblico. Solo qualche anno fa sarebbe riuscito difficile immaginare, che Marvel iniziasse ad arrancare in un gioco (quello dei film supereroistici), che lei stessa ha contribuito in larga parte a tratteggiare.

Fine della magia?
In casa Pixar (e Disney), la situazione è forse ancora peggiore. Dopo aver inanellato una serie di insuccessi piuttosto netti, si trovano a fronteggiare un altro flop imprevisto con ‘Elemental‘. Una tendenza “inquietante” e anche in questo caso i dati non lasciano spazio a dubbi: budget di 200 milioni (senza considerare i costi di marketing), ma nonostante la coda lunga al botteghino, gli incassi si sono fermati a poco più di 490 milioni.
I risultati su Disney+ si pongono in controtendenza con questa difficolta, sintomo di una scellerata strategia di distribuzione voluta ai tempi della pandemia. Se torniamo un attimo indietro, notiamo che ben tre titoli Pixar (‘Soul’, ‘Luca’ e ‘Red’) non sono stati distribuiti nelle sale, mentre ‘Lightyear’, pur essendo arrivato nei cinema, è stato reso disponibile in streaming dopo soli 45 giorni.
Scelte simili anche per quanto riguarda i film d’animazione Disney, ‘Raya e l’ultimo drago’ è stato rilasciato contemporaneamente al cinema e su Disney+, mentre ‘Encanto’ e ‘Strange World’ hanno avuto una finestra di proiezione, ma anche qui brevissima (circa un mese). Non è necessario un’approfondita analisi di mercato per comprendere che la decisione di favorire la piattaforma proprietaria ha spinto il pubblico, ad evitare le sale cinematografiche e ad aspettare il rilascio su Disney+, con conseguenze disastrose sul lungo termine, che lo studio sta ora scontando.

Passaggio di testimone
Il responsabile di questa situazione? Bob Chapek, ex CEO di Walt Disney, o almeno così sostiene Bob Iger, richiamato dopo la breve parentesi da pensionato. Mentre è legittimo discutere delle contraddizioni nella strategia di Chapek durante il periodo del Covid-19, sarebbe un errore ricondurre le difficoltà del presente a questa unica scelta strategica. Anche l’ultimo film animato ‘Wish’ pare non aver esaudito tutti i desideri dei suoi produttori.
Dall’altra parte la Gen-Z è stata in grado di elevare i cinecomic solo per affondarli senza pietà da un giorno all’altro. Se per Disney il problema è la ripetitività e la mancanza di coraggio, il contrario vale invece per Marvel, che vittima del suo stesso successo sta lentamente scivolando nel manierismo. Cancellazione, slittamenti e capovolgimenti creativi definiscono la strategia a breve termine imposta da Iger, per razionalizzare e puntare sulla qualità più che sulla quantità.
Staremo a vedere se questo cambio al timone sortirà gli effetti sperati. Resta che il 2023 (escludendo gli anni funesti del Covid-19) sarà il primo anno dal 2014 in cui Disney non sforna nemmeno un film che supera il miliardo di dollari d’incasso. Come ricorda Iger, è però merito loro se hanno imposto l’asticella così in alto. Sapranno ora superarsi? Staremo a guardare.