Recensione #28 – Dune: Parte due
di Leonardo Maniciati

Ritorno su Arrakis
Finalmente mi sono ritagliato un po’ di tempo per scrivere una recensione sul nuovo capitolo della saga di Dune (e non solo..). Uscito in Italia lo scorso 28 febbraio, il film diretto da Denis Villeneuve riprende esattamente lì dove la prima pellicola ci aveva lasciati, andando a concludere l’adattamento del primo romanzo della saga iniziato in precedenza. Torniamo su Arrakis dunque, bella come l’avevamo lasciata e forse anche di più…
Questo secondo capitolo si allaccia al primo, raccontandoci di come Paul Atreides (Timothée Chalamet) e la madre Lady Jessica (Rebecca Ferguson), unici sopravvissuti al massacro di Casa Atreides per mano degli Arkonnen, si trovino a dover vincere la fiducia dei Fremen e al contempo cercare di svelare il complotto dell’Imperatore, per riprendersi il posto che gli spetta.
Se avete amato il primo capitolo, qui ritroverete tutti gli elementi che lo hanno reso un enorme successo presso il pubblico di tutto il mondo. Più grande, più azione, più tutto. Una “parte due” che ricalca i punti di forza del predecessore, espandendo la mitologia dell’universo di Frank Herbert e proseguendo la narrazione del racconto di Casa Atreides. Azione, intrighi, tradimenti, colpi di scena… quel che è certo è che non vi annoierete.

Epica moderna
Il film costruisce sull’ottimo world building del precedente, in parte espandendolo, in parte riprendendo quanto già spiegato. Grazie al lavoro fatto in precedenza, trova più spazio qui l’azione pura. Seguiamo i guerrieri Fremen nei loro attacchi ai danni degli Arkonnen, fino ad assistere al rovesciamento degli equilibri di potere che avviene nel finale. Spettacolari le scene dell’attacco ad Arrakeeen. Peccato solo la sequenza finale non duri molto, quando avrebbe potuto e dovuto trovare più spazio, per appagare maggiormente gli appetiti dello spettatore.
Dal punto di vista tecnico siamo di nuovo su livelli altissimi. Il lavoro sul sonoro è ottimo, gli strumenti e le armi usate da entrambe le fazioni godono di uno convincente sound design, in parte già apprezzato nella precedente pellicola. L’epica colonna sonora di Hans Zimmer (che ha vinto premio Oscar per il lavoro sul precedente film) accompagna lo spettatore in tutti i momenti del film, con il tema principale che irrompe potentemente nei momenti di maggiore pathos.
Di nuovo, anche visivamente il film non ha nulla di cui vergognarsi, anzi l’esatto opposto. Arrakis è splendida, soprattutto nelle scene a campo largo in cui possiamo ammirare la maestosità e la sconfinatezza dei suoi panorami. Spettacolare la sequenza su Jedi Prime, pianeta natale degli Arkonnen. Qui i colori si fanno spenti fino a sparire sotto la luce del sole nero, che illumina la superficie planetaria, dando vita a uno spettacolare sequenza in bianco e nero. Forse una delle più belle e riuscite di tutto il film!

Oltre le stelle
Il cast già stellare del primo capitolo si espande qui ulteriormente, tornano Timothée Chalamet, nei panni di Paul Atreides, e Zendaya, nelle vesti della guerriera Chani. Bellissima Florence Pugh nei panni della principessa Irulan, figlia dell’imperatore interpretato da Christopher Walken, perfetto nel ruolo. Tra i comprimari ritroviamo Dave Bautista (Rabban), Léa Seydoux (Margot Fenrig), Stellan Skarsgård (Barone Vladimir Harkonnen), e Javier Bardem nelle vesti di Stilgar, che trova qui uno spazio molto maggiore come mentore di Paul.
Il film è ottimo, ma non perfetto. Ho trovato la pellicola meno coesa rispetto al primo capitolo, che seppur meno ricco di azione, risultava più compatto nel suo insieme. La difficoltà di adattare il prosieguo della storia, emergono qui in alcuni problemi di ritmo, che ho riscontrato soprattutto nell’ultimo atto. Affrettato e meno sentito di quanto avrei voluto. Oltre a questo, il montaggio in alcuni frangenti sembra saltare da una situazione all’altra senza soluzione di continuità. Questo è particolarmente evidente in un paio di momenti, in cui lo stacco salta subito all’occhio anche ai meno attenti.
Ciò nonostante, ‘Dune: Parte due‘ resta comunque un’opera immensa. Inciampando un po’ lungo la strada, migliora molti aspetti del primo capitolo, che tuttavia continuo a preferire. Il cast è più ricco, l’azione è più presente e spettacolare, e visivamente il film continua a mantenere (e a tratti migliorare) il livello altissimo visto in precedenza. Un ottimo proseguimento per la saga e un’esperienza cinematografica totalizzante. Da vedere assolutamente al cinema, se ancora non l’aveste fatto. Io dal canto mio mi ritengo soddisfatto e attendo febbrilmente il proseguo della storia.
Voto · 8/10
