Top e Flop 2024: la classifica di Screenbao
di Leonardo Maniciati

Flop
3. Twisters
Il primo ‘Twister‘ era riuscito nell’impresa di dare dignità a un genere, quello dei disaster movie, troppo spesso bistrattato. Con un pizzico di autoironia e degli effetti speciali molto convincenti per l’epoca. Questo sequel–reboot riesce in due ore a distruggere tutto quanto di buono fatto dal predecessore.
Uscito in Italia il 17 luglio 2024, il film si distacca dal capostipite per raccontare di una nuova generazione di cacciatori di tempeste, che da battaglia alle forze della natura negli sterminati paesaggi dell’Oklahoma. I legami con l’originale si limitano a poche citazioni sparse qua e là, e forse è meglio così tutto sommato.
Entrato in sala con la sola voglia di vedere dei tornado scatenarsi e fare danni, ho presto dovuto ricredermi. Per tutto la prima parte il film procede a una lentezza snervante, e di tornado se ne vedono ben pochi. Protagonisti con il carisma di una tavola da surf e una scrittura goffa e banale sono la ciliegina sulla torta. La noia sopraggiunge presto, non come i titoli di coda.

2. Il Gladiatore 2
A finire al secondo posto di questa classifica, è un film per cui nutrivo molte molte attese. Un film il cui regista nel corso della sua carriera ha girato alcuni dei blockbuster che hanno fatto la storia del cinema. Sto parlando ovviamente de ‘Il gladiatore 2’ di Ridley Scott, uscito in Italia lo scorso 14 novembre 2024. Avendo visto e amato il primo film, a cui sono anche molto legato a livello affettivo, non vedevo l’ora di lanciarmi in questo atteso ritorno.
Il film reinterpreta parte di ciò che era stato raccontato nel capostipite, per dare il via a una storia che è la copia carbone del film precedente. Non un’ottima premessa insomma… Nulla sembra essere cambiato dalla morte di Massimo e ciò non è un bene. Ridley Scott ci propone un more of the same, più sguaiato e scomposto del film originale, in cui tutto è più grande e sfarzoso. E si sa, il troppo stroppia.
La messa in scena non convince, anzi dopo vent’anni sembra si sia tornati indietro, soprattutto a livello di effetti visivi, decisamente sotto tono per una produzione moderna di questo calibro (qualcuno ha detto scimmie?). Tra gli attori, l’unico a crederci è Denzel Washington, peccato che la scrittura del suo Macrino sia frutto del delirio di un folle. Pellicola ben lontano dai fasti del predecessore e decisamente uno dei peggiori lavori di Scott. Per me è la delusione più grande di questo 2024, per cui si merita il secondo posto di questa classifica.

1. Venom: The Last Dance
Che dire? Siamo finalmente arrivati al terzo (e si spera ultimo) capitolo della saga del simbionte. Uscito nelle sale cinematografiche italiane il 24 ottobre 2024, stiamo ovviamente parlando di ‘Venom: The Last Dance’. Il film riporta Tom Hardy nei panni di Eddie Brook, alle prese con una minaccia extraterrestre che dal passato di Venom, arriva per dargli la caccia. Oltre a queste poche premesse, non c’è altro da raccontare. Il film si trascina stancamente per due ore scarse di durata, avvicendando una dopo l’altra una delirante spirale di gag.
Tom Hardy è irriconoscibile e dovrà lavorare davvero davvero duramente per ricostruire la sua carriera dopo questo ruolo. Nulla si salva: la storia, i personaggi, le battute, le situazioni. Tutto da buttare, ed è il film stesso a farlo quando alla fine dei titoli di coda, con l’ennesima post credit, ci fa capire che abbiamo sprecato il nostro tempo, buttando alle ortiche tutto quanto visto fin’ li.
Errare è umano, perseverare è diabolico, ma alla Sony forse non hanno mai sentito questo detto. Speriamo che questa “last dance” sia davvero l’ultima, perché a sentire i rumor circa il futuro del franchise, c’è da mettersi le mani nei capelli. Per il nostro bene, andiamo velocemente oltre e dimentichiamoci che tutto ciò sia mai avvenuto. Senza sé e senza ma, questo è il peggior film del 2024.

Top
3. The Substance
Entrato in sala sapendo poco e nulla, sono uscito folgorato. Con The Substance, è possibile generare un’altra versione di se stessi, più giovane, più bella, più perfetta. Senza esagerare, una settimana per uno, una settimana per l’altro. Sembra facile, no? Queste le premesse del film di Coralie Fargeat, uscito da noi lo scorso 30 ottobre 2024, dopo l’anteprima a Cannes.
Regia e fotografia ottime. Zoom, rallenty e montaggio ipercinetico non lasciano scampo allo spettatore. Complice anche la colonna sonora elettro-pop ci si sente catapultati nella vita Hollywoodiana fatta di eccessi delle protagoniste. Demi Moore, già vincitrice ai Golden Globes, torna in gran spolvero e ci regala una performance fenomenale. Potentissima la scena in cui la vediamo prepararsi per l’appuntamento. Voglio vederla alzare la statuetta.
Da Cronenberg, a ‘Psycho’, un film ricco di citazioni. Una storia accattivante, per un horror che fa dei suoi significati il vero terrore. Finale folle, in cui il grottesco e l’assurdo esplodono, buttando letteralmente in faccia allo spettatore tutto il senso del film. Una bellissima sorpresa e decisamente l’horror più bello dell’annata appena conclusa. Non adatto ai deboli di stomaco.

2. La zona di interesse
Saliamo e al secondo posto troviamo ‘La zona di interesse’. Il film di Jonathan Glazer, tratto dal romanzo omonimo di Martin Amis, esplora la quotidianità di Rudolf Höß (Christian Friedel), comandante del campo di concentramento di Auschwitz, e della sua famiglia, che vive accanto al campo, cieca agli orrori che si svolgono oltre il muro. Gran successo agli Oscar, con due premi per Miglior film straniero e Miglior sonoro.
La pellicola si distingue per il suo approccio unico: invece di mostrare direttamente la sofferenza, si concentra sulla tranquillità e opulenza della famiglia Höß, creando un contrasto stridente con la tragedia quotidiana circostante. L’atmosfera è permeata da una tensione costante, amplificata da un uso magistrale del sonoro, che suggerisce la presenza del campo senza quasi mai mostrarlo. Si insinua sotto pelle in un mondo che pensavo impossibile.
Interpretazioni degli attori eccellenti, Sandra Hüller su tutti fa gelare il sangue nei panni di Hedwig Höß, moglie del comandante. La regia utilizza camere fisse e una fotografia studiata per rappresentare la monotonia e l’ipocrisia della vita familiare che scorre impenetrabile accanto all’orrore dell’Olocausto. Un epilogo potente, per un film che mette in scena la “banalità del male” in modo originale e senza pietismo. Un’opera brutale e onesta, lascia il segno. Da vedere.

1. Civil War
In un futuro prossimo, gli Stati Uniti sono dilaniati da una guerra civile. Lee, celebre fotografa di guerra, si mette in viaggio con dei colleghi per intervistare il Presidente prima che la capitale cada nelle mani dei ribelli. A loro si unisce Jessie, giovane aspirante reporter.
Un viaggio on the road, che narra del cambiamento di un paese e della giovane Jessie (interpretata da una bravissima Cailee Spaeny). Sempre più depersonalizzati, sempre più insensibili alla brutalità e all’insensatezza del conflitto che stanno vivendo. Grandi prove recitative anche per Kirsten Dunst (Lee) e Stephen McKinley Henderson (Sammy). Jesse Plemons in 3 minuti è da Oscar.
Fotografia e regia ottime, che ci restituiscono l’immagine (non poi così lontana dall’attualità) di un’America allo sbando. Pur senza inventare nulla, Garland mette tutto al posto. Un ritmo che incalza e cresce costantemente, man mano che i protagonisti si avvicinano alla meta, fino ad esplodere nel crescendo finale.
Alex Garland ci regala un crudo ritratto di ciò che sarà, o che sarebbe potuto essere. Un paese diviso, in cui l’unica legge è quella della violenza. Nessuno vince quando nessuno è al sicuro. ‘Civil War‘ è il film del 2024. Da vedere e far vedere.
